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CERVICALGIA
La cervicalgia è uno dei disturbi più diffusi nel mondo occidentale: si tratta il più delle volte di un’infiammazione cervicale, che colpisce le vertebre superiori della colonna vertebrale, quelle che sostengono il collo e la testa.
Rappresenta una delle più diffuse cause di disabilità nel mondo. Il dolore causa l’irrigidimento del collo e una forte diminuzione nelle capacità di movimento. Può inoltre irradiarsi alle spalle e alle braccia, e a essere accompagnata da altri sintomi quali mal di testa, vertigini, nausea e disturbi sensoriali (alla vista e all’udito).
Può essere causata da svariati fattori come lo stress, l’ansia, lo scarso esercizio fisico, le posture errate, ma anche da traumi derivati da incidenti automobilistici (colpo di frusta) oppure da infortuni derivati dall’attività sportiva. Inquadrare cause e sintomi è molto importante per impostare un trattamento adeguato e facilitare la scomparsa del disturbo, che solitamente si risolve in modo spontaneo entro una settimana. Oltre questo lasso di tempo, oppure in presenza di attacchi che ricorrono con una certa frequenza, è opportuno rivolgersi al proprio medico.
Cause
L’eziologia, le cause dei dolori al collo, possono essere di diversa natura:
cause traumatiche come il colpo di frusta
cause meccaniche a ripercuotersi sul rachide cervicale, quali la malocclusione dentale, i disturbi posturali (piedi piatti o scoliosi), senza dimenticare la respirazione errata, di tipo toracico e non diaframmatico
cause metaboliche quando un cattivo metabolismo porta all’indebolimento della massa muscolare
cause neurologiche per via dell’iperattività da parte del sistema nervoso parasimpatico
Ma è importante considerare come spesso delle situazioni prolungate di forte stress, o di tensione psichica, possono essere annoverate tra le cause dei dolori muscolo-tensivi. Non si tratta quindi solo di cause di natura fisica-funzionale.
Diagnosi
Lo specialista fisiatra, per diagnosticare i dolori cervicali sottoporrà il paziente a una visita in cui raccoglierà le informazioni sulla sua storia clinica e al termine della quale valuterà la necessità di eseguire esami radiologici di accertamento.
Trattamento
Le raccomandazioni di buona pratica clinica prevedono infatti programmi terapeutici che limitino i danni da immobilità prolungata e che stimolino il paziente alla ripresa precoce delle normali attività lavorative e di vita quotidiana.
Per quanto concerne l’approccio riabilitativo alla cervicalgia cronica, sono diversi gli interventi terapeutici possibili, con obiettivi specifici per ogni singolo paziente, ma con una metodologia che permetta di considerare lo stato di salute come un continuo processo di adattamento dell’individuo all’ambiente in cui vive.
Pertanto i diversi programmi riabilitativi dovranno mirare non solo al controllo e alla riduzione del dolore, al recupero della mobilità del rachide, ma anche al recupero della funzione e delle abilità compromesse dal dolore stesso.
Gli approcci riabilitativi da adottare per il trattamento conservativo della cervicalgia descritti in letteratura sono svariati, ciò che emerge di rilevante è che i maggiori benefici vengono riportati nell’associazione delle diverse strategie terapeutiche.
Esercizi di allungamento nei confronti di quei gruppi muscolari cervico scapolo toracici più spesso sollecitati e contratti (fasci superiori trapezio, scaleni, elevatore scapola) ed esercizi di incremento della forza e della resistenza muscolare per i muscoli stabilizzatori come i flessori cervicali profondi (20) e di recupero della coordinazione.
Esercizi di coordinazione e di controllo del corretto reclutamento motorio e di training posturale
Esercizi che favoriscono il recupero della mobilità nei piani dello spazio e della flessibilità del rachide cervicale, limitando i compensi e favorendo il recupero del gesto motorio nelle attività di vita quotidiana
Esercizi di coordinazione cranio oculari
Esercizi mirati a ridurre le posture flesse del capo
Programmi di esercizi domiciliari in un’ottica di autotrattamento dopo opportuno trainig riabilitativo e svolgimento di adeguata attività fisica regolare possono avere influenza sul dolore e sulla qualità di vita e sulle riacutizzazioni.
Un ulteriore approccio riabilitativo alle problematiche cervicali è la terapia manuale, che prevede l’utilizzo di diverse tecniche rivolte al trattamento dei tessuti molli e muscolari come il massaggio e rilascio miofasciale, tecniche di osteopatiche e di manipolazione segmentarie finalizzate a favorire la fisiologica ampiezza del movimento articolare e ridurre il dolore.
Nel contesto di un approccio multimodale in fase sia acuta che cronica può essere utilizzata anche la TECAR, terapia fisica che sfrutta un meccanismo di trasferimento di energia ai tessuti da trattare. I principali effetti fisiologici sono quello antalgico, effetto su diverse funzioni cellulari, azione vasodilatatoria che contribuisce alla eliminazione di cataboliti dell’infiammazione, azione riparatrice.
Un ciclo di trattamento prevede dalle 5 alle 10 sedute.
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